Un percorso emozionante che mostra alcuni luoghi meno conosciuti intorno a Castellarano. Attraversiamo prima il centro storico, poi visitiamo la Stretta di Pescale (Secchia), dopodiché arriviamo al Big Bench tramite una zona calanchiva. Infine percorriamo un bel sentiero che attraverso un bosco di rovere intersecato con ruscelli prima di tornare in paese.
Il percorso inizia presso il cimitero di Castellarano (per la navigazione programmiamo il bivio via della Pace / via San Francesco) dove troviamo molto spazio per parcheggiare.
Percorriamo prima un breve tratto attraverso il Parco dei Popoli prima di arrivare al centro storico.
CASTELLARANO
Castellarano si trova in zona collinare, sulla riva sinistra del fiume Secchia, a sud est rispetto al capoluogo provinciale.
PERCHÉ VISITARLA
La cittadina è un esempio di borgo castellano fluviale con un vasto centro storico in ottimo stato di conservazione, che consente la lettura dell’impianto medievale originario. L’insediamento, già documentato nel X secolo, è tuttavia molto più antico, come testimoniano diversi ritrovamenti archeologici nei dintorni.
QUANDO ANDARCI E COSA VEDERE
Le stagioni più indicate per la visita sono il periodo primaverile ed estivo per non perdersi le amenità paesaggistiche del territorio collinare circostante.
DA NON PERDERE
La Chiesa di Santa Maria Assunta la cui cripta conserva elementi romanici; la Rocchetta (XV secolo), un fortilizio munito di tre porte di cui una a sesto acuto, un torrione centrale e due laterali; la Torre dell’Orologio, innalzata nel Medioevo per vigilare sul passaggio di uomini e merci nel greto del Secchia; la scalinata di via del Monte; l’acquedotto settecentesco; la Chiesa di Santa Croce e il Castello, privato, ricostruito dopo i danni dell’ultima guerra.
(Fonte: https://emiliaromagnaturismo.it/it/localita/castellarano)
Dopo il centro storico percorriamo un breve tratto attraverso il paese dove passiamo un area dove ci sono diversi punti di ristoro e una gelateria. Lasciamo presto i limiti del abitato dopodiché seguiamo la Ciclabile Secchia, Sinistra Fiume Secchia. Questo è un percorso molto facile e troviamo punti picnic a intervalli regolari e alcuni postazioni di birdwatching.
Camminiamo lungo il fiume per oltre due chilometri, a volte con bei panorami sull’alveo del fiume, prima di arrivare a un bivio dove il percorso principale prosegue a destra e inizia a salire.
Tuttavia qui noi teniamo la sinistra perché visiteremo prima la Stretta di Pescale.
La Stretta di Pescale
L’alveo del Fiume Secchia, dopo essersi allargato nei pressi di Roteglia, alla Stretta del Pescale improvvisamente si restringe, per poi allargarsi nuovamente più a valle, all’altezza di Castellarano. Il restringimento è provocato da uno sbarramento naturale, di tipo strutturale e costituito da un pacco di strati di areniti mioceniche. Le pareti si presentano strapiombanti sulle acque del Secchia e del Rio Pescarolo per un’altezza di circa 30 m.
In questo punto il nostro percorso passa attraverso il letto del fiume. Quindi non dovremmo percorrere questo tratto se c’è il rischio di una piena (quindi dopo le piogge, anche se solo in alta montagna). Dopo aver ammirato la stretta di Pescale, torniamo al bivio precedente e seguiamo il sentiero in salita. Dopo poche centinaia di metri arriviamo alla SS 486, che percorriamo per un centinaio di metri e poi la attraversiamo. Poco dopo arriviamo ad un punto in cui è indicato che il sentiero 602B svolta a sinistra. Che scrive ha iniziato a seguire questo sentiero e poi ha avuto un sacco di problemi. Sia per trovare il sentiero sia per il fatto che c’era un punto in cui erano effettivamente necessarie corde e picconi per attraversarlo in sicurezza. Quindi non svoltiamo a sinistra ma invece proseguiamo diritto sulla stradina. Attraverso una boscaglia e una zona calanchiva giungiamo poi nei pressi del Monte Malee. L’ultimo tratto prima di raggiungere la cima è su un crinale con bellissimi panorami.
In cima al Monte Malee troviamo la Big Bench di Castellarano.
La Big Bench era ora addobbata con i colori della bandiera ucraina, che al momento sembra molto appropriato (marzo 2022).
Big Bench
La Pro Loco di Castellarano, per incentivare e riscoprire il fascino del proprio territorio, vuol dare la possibilità a tutti di cambiare, per una volta, punto di vista e porre l’attenzione sull’ambiente, i paesaggi e la natura circostante.
A tal proposito si è deciso di posizionare la Big Bench sul Monte Malee, uno dei principali punti panoramici di Castellarano, posto tra due importanti e storici crinali: Monte della Croce, la cui croce fu inaugurata il 26 Aprile 1935 per il Giubileo da don Reverberi e il Monte del Pino sul quale vi era un Pino Marittimo.
La veduta è unica nel suo genere poiché offre un panorama a 360 gradi, è infatti possibile avere un’ampia visuale della valle del Secchia, ammirare il corso del fiume e perdersi con lo sguardo fino alla città di Modena. Con l’indicatore direzionale installato affianco alla panchina, è possibile osservare le bellezze paesaggistiche che circondano il comune di Castellarano come il monte Cusna ed il monte di Valestra.
Chi scrive questo testo non è molto entusiasta di questo tipo di iniziative, ma il fatto sta che questa parte della passeggiata era molto affollata, quindi questa azione fa certamente appello a un certo numero di persone. Quindi da questa parte troviamo molte altre persone nel fine settimana che seguono il percorso per la Big Bench. Ma non è per caso che abbandoniamo presto questa sterrata principale e continuiamo su un sentiero nel bosco.
Questo sentiero attraversa un bel tratto di bosco con rovere e spesso offre scorci panoramici. Ad un certo momento camminiamo su un crinalino dove abbiamo ruscelli su entrambi i lati.
Infine, scendiamo un po’ e ogni tanto attraversiamo un tale ruscello. Questo significa che in questo tratto (a circa 8,5 chilometri dalla partenza) bisogna tenere conto del fango se ha piovuto.
Poco prima di raggiungere la fine di questo tratto boscoso, oltrepassiamo una roccia arenaria molto particolare in cui possiamo osservare delle belle forme.
Usciti dal bosco si prosegue su una strada sterrata che in breve si trasforma in un stradello asfaltato.
E così torniamo facilmente al nostro punto di partenza.