Un percorso attraverso bellissime foreste con formazioni rocciose speciali. Passiamo varie rupi con ambienti ombrose e umide dove troviamo la Lingua di cervo, una graziosa pianta sempreverde. Seguiamo anche parte dell’itinerario della Linea Gotica dove passiamo trincee e ricoveri. In diversi posti abbiamo panorami impressionanti.
Il punto di partenza del percorso è un parcheggio in via Villa a Villa D’Aiano. Percorriamo prima un breve tratto sulla Via Villa e poi proseguiamo su strade sterrate e arriviamo ai piedi delle pendici del Picco del Falco. Il sentiero forestale fino alla cima è in alcuni tratti molto ripido (c’è un divieto per cavalli). Mi sembrava una tratto difficile da salire in condizioni di pioggia. Per coloro che hanno un occhio per queste cose, è subito evidente che attraversiamo un tipo di foresta speciale. Vediamo molta lingua di cervo che possiamo trovare solo in pochi altri luoghi nella nostra zona. Questa pianta cresce in un ambiente umido e piuttosto buio. Ciò significa un ambiente meravigliosamente fresco nelle giornate calde. In questo tratto troviamo un totale di cinque diversi tipi di felci sempreverdi che hanno un bellissimo impatto sul paesaggio invernale. Lungo questa camminata vediamo alcuni luoghi con questo ecosistema.
Dopo poco più di due chilometri arriviamo in cima al Picco del Falco. Da questo punto abbiamo una bellissima vista sulle valli di Villa D’Aiano e sul fiume Panaro. Nelle immediate vicinanze di questa vetta troviamo L’Urlo di Munch e la Casa delle Fate. Entrambi sono singolari esempi di morfologie dovute alla degradazione meteorica. Presentano alveolari che si sono sviluppati su pareti verticali in rocce di natura arenacea. In questo luogo troviamo anche la Tana dell’uomo selvatico (Grotta dell’Eremita – non esplorabile senza l’accompagnamento di guide speleologiche tranne la prima stanza).
Passata la Casa della Fate scendiamo per il CAI 194b e attraversiamo un ponte che è stato danneggiato recentamente. Al momento (fine dicembre 2021) era ancora possibile camminarci sopra. Ma sembrava che potesse peggiorare. Per questo ho aggiunto al waypoint una piccola mappa che indica come procedere nel caso che ci sono problemi (torniamo all’aula didattica e poi proseguiamo sul CAI 194a dopodiché torniamo al percorso originario)
Dopo la casa delle Fate percorriamo una bel sentiero forestale attraverso un bosco di castagne con esemplari occasionalmente impressionanti fino quasi a raggiungere Castel D’Aiano.
Camminiamo un breve tratto ai margini del paese attraverso la zona industriale e da La Famatticia proseguiamo di nuovo su sentieri forestali. Il bosco adesso è diverso, ancora prevalentemente castagni, ma ad un certo punto percorriamo un tratto di abete. Questo ci porta a Serra Sarzana. Da qui il nostro itinerario seguirà l’itinerario della linea Gotica. (La Linea Gotica fu una poderosa opera difensiva fortificata costruita dall’Esercito tedesco nell’Italia centro-settentrionale durante le fasi finali della campagna d’Italia, nella seconda guerra mondiale.) Poco oltre Serra Sarzana passiamo Torre Jussi.
Torre Jussi
La località prende il nome dalla famiglia Jussi, antica cassata bolognese, alla quale apparteneva già nel ‘700. L’edificio principale risale al ‘600, ed è costituito da diversi corpi di fabbricati collegati ad una massiccia Torre che presenta pregevoli finestre in arenaria.
Nel 1960 Il complesso è pervenuto per lascito testamentario alla Soprintendenza di Bologna che ha curato vari interventi di restauro e manutenzione.
Continuiamo ancora a camminare in una zona boschiva. Prima un bosco di castagne, ma poi anche querce sui versanti meridionali più asciutti. Vale la pena menzionare che su questo tratto passiamo all’area sosta la Casona dove troviamo acqua (non controllata) e alcuni tavoli da picnic. C’è anche un cartellone con una spiegazione su Torre Jussi.
Seguiamo ancora l’itinerario della linea Gotica e arriviamo così un po’ più avanti sulla principale vetta della cresta delle Serre d’Aiano, che fece parte dell’ultimo arretramento difensivo tedesco sulla Linea Gotica. Qui fu combattuta una feroce battaglia tra i tedeschi e gli americani (aprile 1945). Accanto alla nostra traccia vediamo ancora postazioni tedesche. Tutto questo in una cornice di una bellissima foresta. Inizieremo quindi la nostra discesa verso Villa D’Aiano.
In quest’ultima parte della camminata ci imbattiamo regolarmente in spazi aperti, che garantiscono splendidi panorami. Ogni tanto ci sono delle case e ad un certo momento passiamo davanti ad un antico lavatoio, che purtroppo è circondato da materiale da costruzione. La persona che ora possiede questo bellissimo oggetto storico chiaramente non ne apprezza il valore.
Poco prima di tornare al punto di partenza passiamo le cascatelle del Rio Canali